Cosa vedere in Calabria: La fontana della Palma, fontana monumentale di Palmi
La fontana della Palma è una fontana monumentale di Palmi, collocata al centro della piazza Giovanni Amendola. Il monumento, realizzato nel 1922 e riprodotto in un francobollo della serie "Fontane d'Italia", prende il nome dall'antica "fontana della Palma" (detta anche «del mercato») che sorgeva, dal 1670 al 1888, nell'attuale piazza I Maggio
foto sotto:
- Fontana della Palma a Piazza Amendola
Storia
- L'antica fontana della Palma
Storia
L'antica fontana della Palma, o «del Mercato», era un monumento che ricordava tanti avvenimenti storici per la città di Palmi. Sorgeva al centro dell'attuale piazza I Maggio.
Fu realizzata nel 1670 per volere del marchese Andrea Concublet, feudatario di Palmi, a completamento della costruzione della piazza del Mercato nel 1669. A seguito del terremoto del 1783, che distrusse totalmente la città, gli storici narrano che la fontana fu l'unico manufatto rimasto illeso, tra tutto ciò che era edificato a Palmi fino ad allora. Inoltre la ricostruzione della città avvenne riprogettandola attorno al monumento, poiché la maggioranza della popolazione volle prendere come «favorevole augurio» il fatto che la fontana fosse rimasta in piedi malgrado che «i terremoti la facessero dimenare come l'albero di una nave in tempesta».
L'antica fontana fu però demolita nei primi giorni di maggio del 1886, come conseguenza di un progetto di miglioramento del corso Giuseppe Garibaldi promosso dall'amministrazione comunale guidata da Pasquale Suriano.
Il monumento venne diroccato di notte, poiché si temeva l'impedimento da parte dei cittadini i quali, eccetto pochi, si erano manifestati contrari all'opera di distruzione del manufatto.
Descrizione
L'antica fontana era alta sei metri e si formava da una base ottagonata, di quattro gradini, sui quali sorgeva (con altezza di qualche metro) un'ampia ed anch'essa ottagonata vasca di granito, con un elegante sagoma nella parete esterna. In mezzo a questa vasca inoltre sorgeva, con altezza di più di tre metri, un cumulo di piccoli scogli anfrattuosi e sul vertice di esso s'innalzava, per altri due metri, una palma di marmo. Dalla cima della palma di marmo si lanciava, all'altezza di quasi mezzo metro, un perenne e abbondante getto di acqua. Tal getto d'acqua, ricadendo in una vaschetta sita nella corona delle foglie della palma, veniva per mezzo di particolari condutture, a sgorgare incanalata dalle bocche di quattro delfini di marmo. Ciascuno dei delfini era adagiato su uno dei quattro lati del cumulo di scogli, con la coda diretta in alto, toccante la base della palma, e con la testa rivolta in basso. A mezzo metro, inferiormente alla testa del delfino, sporgeva orizzontalmente dal cumulo di scogli, una pila per ogni delfino; e si estendeva tanto da non far ricadere, fuori di essa, il getto dell'acqua che usciva dalla bocca del delfino, ma era comunque tanto vicino, alla sponda della vasca suddetta, da poter far attingere alla popolazione l'acqua corrente già fin dalla bocca dei delfini. Ciascuno spazio tra i delfini era fregiato di uno stemma scolpito in marmo. In principio tre di questi portavano lo scudo con le insegne della famiglia Concublet mentre uno portava lo scudo di Palmi, con la corona che si assumevano le città e le terre di dominio "ossia regie", la quale era somigliante alla corona marchesale, e per insegna la palma e il motto: «Nondum in auge».
Ciò che rimane dell'opera monumentale, riassemblato, è collocato nella parte retrostante della Casa della Cultura "Leonida Repaci" e, sempre nello stesso complesso museale, vi è custodita una riproduzione in scala plasmata dallo scultore Nicola Gullì.
- La nuova Fontana della Palma
Era il 15 ottobre 1922 quando la nuova fontana monumentale, progettata dall'architetto Jommi e costruita dal professor Giovanni Sutera, venne consegnata alla città di Palmi con una cerimonia inaugurale a cui partecipò il gerarca fascista Michele Bianchi. La fontana venne eretta nell'area ove fino a pochi anni prima sorgeva l'antica chiesa madre, demolita a seguito della sistemazione urbanistica prevista dopo il terremoto del 1908. L'architetto Jommi disegnò la fontana in stile barocco berniniano moderno, ispirandosi all'antica «fontana del Mercato».
Il nuovo monumento fece anche da suggellamento alla creazione del nuovo acquedotto cittadino, denominato Acquedotto Vina, che venne inaugurato lo stesso giorno e che risolse il problema di carenza idrica in città. Completò la festa il cambio di denominazione della piazza che venne intitolata al politico reggino Giuseppe De Nava, accogliendo le istanze del sindaco di Palmi Michele Guardata, poiché questi si era prodigato per far pervenire i finanziamenti governativi per la realizzazione delle suddette opere.
L'evento fu illustrato in forma cartacea su un numero unico, nel quale vi erano articoli a firma di Felice Battaglia, Domenico Antonio Cardone, Vincenzo Migliorini, Pietro Milone, Luigi Parpagliolo e Francesco Topa.
Il palmese Antonino Zappone, dirigente del Provveditorato Generale dello Stato, nel 1977 si adoperò affinché la fontana venisse riprodotta in un francobollo ed inserita nella serie «Fontane d'Italia». Pertanto il 18 ottobre dello stesso anno il francobollo, con disegno di Eros Donnini, fu stampato dall'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato con una tiratura di 15.000.000 di copie.
La fontana venne restaurata nel 1999 dall'architetto Carmelo Bagalà
Foto sotto:
- Francobollo dedicato, emesso nel 1977
- La Fontana della Palma al tramonto