Cosa Vedere in Calabria: La Marinella di Palmi e lo Sbarco dei Garibaldini
La Marina di Palmi (comunemente chiamata Marinella), è una borgo marinaro di Palmi formato poche case e da una piccola spiaggia antistante una baia racchiusa tra alti speroni di roccia. La bellezza della baia ha contribuito, nel 2014, all'assegnazione da parte di Legambiente di 3 vele blu al comune di Palmi, ponendo la città al terzo posto in tutta la Calabria
La Marina di Palmi è situata su di un breve tratto pianeggiante di costa che si affaccia sul mar Tirreno,a ridosso delle pendici del monte Sant'Elia e del pianoro di Palmi. Il territorio fa parte del litorale chiamato Costa Viola. La località è formata per lo più da una piccola battigia antistante l'omonima baia della Marinella, dalla quale sorgono, a pochi decine di metri, alcuni edifici ed i tornanti dell'unica strada (immersa tra gli olivi) che collega il rione con il sovrastante pianoro nel quale è ubicato il centro storico di Palmi.]
La spiaggia, racchiusa dalle alte roccedel bastione montuoso del Sant'Elia e della punta Motta, è formata da ghiaia bianca.
Vicino alla Marina di Palmi si trovano alcune grotte marine e costiere, e degli scogli. Tra le prime vi sono la grotta delle Sirene,[ la grotta dell'Arcudace[ e la grotta Perciata[ mentre lo scoglio principale è denominato Pietra Galera. Quest'ultimo segna l'estremità sud della baia della Marinella mentre l'estremità nord è segnata dalla Punta Motta.
Il territorio della Marina di Palmi rientra, nella sua totalità, nell'elenco delle Zone di Protezione Speciale e dei Siti di Interesse Comunitario della Regione Calabria.
Immagine: La Marinella di Palmi
Agli inizi del XVI secolo la città di Palmi, servendosi anche della propria marina, attirò a sé tutti i traffici che si esercitavano lungo la riviera meridionale calabrese.
In quei secoli la Marina fu anche il luogo in cui sbarcavano, per saccheggiare e devastare il centro abitato di Palmi, le varie scorrerie di pirati che attraversavano il Mar Tirreno.
Nel 1735 dalla Marina di Palmi partì il re Carlo III di Spagna, alla volta di Palermo, per la sua incoronazione quale re di Napoli e Sicilia.
Il 22 agosto 1860 la Marina di Palmi vide invece lo storico sbarco della spedizione dei Mille nella lotta di Risorgimento.
Immagine: Dipinto che raffigura lo sbarco dei Mille a Palmi, il 22 agosto 1860
Questo storico evento è stato ricordato dall'Amministrazione comunale palmese attraverso lo scoprimento di una lapide da parte del sindaco Barone che ha voluto così lasciare traccia evidente di un avvenimento poco conosciuto ma altrettanto noto ai cronisti del tempo, tanto da pubblicarne uno splendido disegno su una prestigiosa rivista inglese poi diffusa da "Maxime du Camp" a seguito della pubblicazione de "La spedizione delle due Sicilie".
Prima dello scoprimento della lapide, lo studioso Bruno Zappone si è voluto soffermare sui fatti che caratterizzarono lo sbarco alla "Marinella" che, comunque, avvenne tre giorni prima dell'arrivo di Garibaldi a Palmi.
Fatti che, indirettamente, erano collegati tra loro perchè si riferivano a quel che era successo qualche giorno prima quando migliaia di volontari garibaldini, da Punta Faro di Messina, dopo lo sbarco di Garibaldi a Melito di Porto Salvo avvenuto il 19 Agosto, cercarono di oltrepassare lo Stretto in direzione delle coste calabresi a bordo di barche e barconi. Un primo tentativo fatto una decina di giorni prima era miseramente fallito per cui si pensò di prepararne un altro da effettuarsi la notte tra il 22 e 23 Agosto con decine di natanti grossi e piccoli, alcuni muniti persino di cannoncini, sotto il comando del palermitano Castiglia.
Avvisati però dai porti di Villa San Giovanni e di Scilla ed intercettati da qualche nave borbonica in perlustrazione nello Stretto di Messina, i natanti furono cannoneggiati e quasi tutti distrutti. Molti dei volontari sopravvissero ma furono subito fatti prigionieri. Solo tre barconi riuscirono ad eludere la sorveglianza ma dovettero frettolosamente mettersi in salvo trovando riparo, uno nelle vicinanze di Bagnara e, gli altri due barconi, approdando sulla spiaggetta della "Marinella". Da qui, senza essere avvistati dai soldati borbonici di stanza a Palmi, si avviarono in direzione di Vibo Valentia (l'allora Monteleone) per incontrarsi con Garibaldi quattro giorni dopo per affrontare, tutti insieme, il grosso delle truppe napoletane del generale Ghio il quale, impressionato per le notizie che giungevano dalle altre regioni meridionali, preferì far deporre le armi ai suoi 10.000 soldati.
Mentre lo sbarco è avvenuto alla marinella , il Generale Garibaldi arrivò in calesse percorrendo la Strada Strada delle reggie poste, in pratica parte della Popilia, cioè l’attuale naz.18dove si fermo’ a bere in una fontana vicino Vitiva e poi entrò in città facendo la via Bruno Buozzi e il corso garibaldi fino alla Piazza del Mercato(attuale Piazza primo Maggio). L sua entrata fu un fiasco perché avvenne nell’indifferenza generale, perché il suo Luogtenente entrato prima di lui scambiato per Garibaldi si raccolse tutti gli applausi e le ovazioni