Le bellezze nei dintorni di Reggio Calabria: Motta San Giovanni
Reggio Calabria è una città ricca di storia e bellezze naturali, e Motta San Giovanni è sicuramente una delle principali attrazioni da non perdere. Il centro storico di Motta è unico con la sua forma di cono inclinato con la punta nella quota più elevata. La Chiesa di S. Michele e il monumento ai caduti sono luoghi simbolici da visitare, così come la Piazza Borgo con il Palazzo Malara e la Chiesa di S. Giovanni Evangelista, dove una ripida scalinata risale il quartiere Praci. Il quartiere Suso offre panorami spettacolari sullo Stretto di Messina e sull'Etna. Piazza Alecce, sede del Municipio e della fontana monumentale Alecce, è un'altra tappa da non perdere.
Lazzaro, l'antica Leucopetra, è un'altra perla nascosta di Reggio Calabria. Conosciuta per il colore bianco delle sue rocce, questa frazione del comune di Motta San Giovanni è un luogo di notevole interesse archeologico, dove è possibile ammirare i resti di un passato ricco di avvenimenti. Il promontorio di Leucopetra: Capo Dell'Armi offre panorami spettacolari e l'antico faro scandisce il limite sud-orientale dello Stretto di Messina. Il territorio di Lazzaro è anche un luogo ideale per gli amanti della subacquea, con fondali ricchi di bellezze naturali e grotte biologicamente ricche.
In sintesi, Motta San Giovanni e Lazzaro sono due tappe imperdibili per chi vuole scoprire le bellezze di Reggio Calabria e i suoi dintorni. Con la sua storia e la sua cultura
Motta San Giovanni
Motta San Giovanni è una città situata nella regione della Calabria, conosciuta per la sua bellezza e la sua storia. Il centro storico di Motta è unico con la sua forma di cono inclinato con la punta nella quota più elevata. Appena arrivati, non potrete non notare la Chiesa di S. Michele, che si erge tra le abitazioni e alle sue spalle il monumento ai caduti, dove trova posto anche un cannone della seconda guerra mondiale. Proseguendo verso la via Garibaldi si arriva a Piazza Borgo, il cuore di Motta dove un affaccio panoramico si apre verso il mare. L'antica piazza ospita il Palazzo Malara e la Chiesa di S. Giovanni Evangelista, dove una ripida scalinata risale il quartiere Praci. Scorci pittoreschi e panoramici si susseguono lungo il percorso, dove le abitazioni sono costruite direttamente sulla roccia. Il suggestivo quartiere Suso sporge su un'altra collinetta, offrendo incantevoli panorami sullo Stretto di Messina e sull'Etna. Ritornando al centro del paese, si arriva a Piazza Alecce, sede del Municipio e della fontana monumentale Alecce, così chiamata dal nome dell’illustre cittadino mottese. È soprattutto noto per aver fondato a Roma l’Istituto Farmacoterapico Italiano, divenuto rapidamente uno dei maggiori e più moderni centri di ricerca e produzione farmaceutica.
.Tra i palazzi gentilizi, si distingue particolarmente Palazzo Spinelli, risalente alla seconda metà del sec. XIX. Risalendo verso la parte alta di Motta si arriva ai quartieri S. Basilio, Leandro e Sant’Antonio fino ad arrivare al Castagneto di Pitea, la frazione più elevata di Motta dove si raggiungono i 1000 m slm.
Lazzaro e Capo D'armi
Lazzaro, l'antica Leucopetra, è una perla nascosta della Calabria. Conosciuta per il colore bianco delle sue rocce, questa frazione del comune di Motta San Giovanni è un tesoro di storia e cultura. Il suo territorio è un luogo di notevole interesse archeologico, dove è possibile ammirare i resti di un passato ricco di avvenimenti.
Nel periodo romano, Lazzaro ospitava una villa di Publio Valerio, che fece sosta Cicerone in fuga da Roma. Oggi, è possibile ammirare i resti della villa: antiche mura, resti di un mosaico, una colonnetta granitica ed altri frammenti.
Lazzaro è la frazione del comune di Motta San Giovanni in Calabria, con il più alto numero di abitanti del comune, con una forma stretta e lunga che si estende per ben 6 km lungo il litorale. Le sue coste sono caratterizzate da tratti sabbiosi e tratti rocciosi, dove non può passare inosservato l'antico promontorio di Leucopetra: Capo Dell'Armi. Una rupe rocciosa che si eleva sul Mar Jonio con una parete a strapiombo che supera i 164m slm. Sulla Scogliera sorge anche un faro che scandisce il limite sud-orientale dello Stretto di Messina.
La caratteristica peculiare del promontorio roccioso sono le sue cave di pietra reggina (o pietra di Lazzaro), che sono interessanti per gli amanti della subacquea. I fondali tra Lazzaro e Capo D'Armi sono ricchi di scogliere sommerse, grotte di notevole ricchezza biologica e relitti di imbarcazioni.
Per via della sua forma allungata, Lazzaro si divide, genericamente, in più frazioni, tra cui le più importanti sono: Fornace, Casalotto Ferrina, Rione Stazione, Lazzaro centro, Paolia, Sant’Elia, Lavandara, Capo D’Armi e Riace. Un luogo dove il passato incontra il presente, dove la cultura e la bellezza si fondono per offrire un'esperienza indimenticabile.
Lazzaro è un luogo ricco di cultura, economia e religione. La sua attività folkloristica è molto importante, con i suoi tre gruppi folklorici che interpretano la tarantella calabrese, meglio conosciuta come viddaneddha.
L'economia di Lazzaro è principalmente legata all'industria dei laterizi e alle attività ristorative. La città è famosa per la lavorazione della Pietra di Lazzaro, una roccia sedimentaria calcarea molto utilizzata in edilizia. In passato, l'arte della ceramica era molto sviluppata ma ora è in decadenza.
Lazzaro è un luogo di straordinaria importanza storica e culturale, che non deve essere perso. La sua posizione geografica, con vista sullo Stretto di Messina e sull'Etna, rende la visita ancora più affascinante.
La località di Lazzaro è un tesoro nascosto per gli appassionati di archeologia. Con i suoi numerosi reperti storici, Lazzaro offre una finestra unica sulla storia antica.
La località Lia è particolarmente ricca di scoperte, tra cui i resti di una villa romana appartenuta probabilmente al patrizio Publio Valerio, il quale ospitò Cicerone in fuga da Roma dopo la condanna subita da parte del Primo triumvirato.
Ma la vera gemma di Lazzaro è la località Capo d''Armi, dove sono state rinvenute numerose tracce della presenza dei primi cristiani. Tra queste, un'iscrizione sepolcrale della Lettera ai Romani (8,31) di San Paolo, di età protocristiana; un mattone con graffito cristiano recante la scritta "Bibas [o forse Vivas] ad Deo", databile fra il IV secolo d.C. e il VI secolo d.C.; un corredo di oreficeria; e una necropoli protocristiana. Inoltre, è stata rinvenuta una lucerna raffigurante la Menorah, il candelabro ebraico a sette bracci, testimonianza di una probabile presenza di una comunità ebraica databile intorno al IV secolo.
E non solo la storia antica, anche quella più recente è ben rappresentata a Lazzaro. A Capo dell'Armi, alla fine del XIX secolo, furono ritrovate quattro ghiande missili, testimonianza dell'attività condotta da Quinto Salvidieno Rufo Salvio nello Stretto di Messina, in occasione della guerra navale fra Ottaviano e Sesto Pompeo del 42 a.C.
da sinistra a destra: spiaggia di capo d'armi(ph. giuseppe nicoletta).; Motta San Giovanni(instagram @antoniosollazzo1962); Capo d'armi
Il Castello di Santo Niceto a Motta San Giovanni
Il Castello di Santo Niceto, in provincia di Reggio Calabria e precisamente a Motta San Giovanni, è una vera e propria gemma nascosta tra le montagne della Calabria. In cima ad un ripido colle, a dominio dello Stretto di Messina, si erge questa imponente fortezza bizantina, una delle poche fortificazioni alto medievali ancora presenti in Calabria.
La storia del castello inizia nella prima metà dell'XI secolo, quando fu costruita come luogo di avvistamento e di rifugio per la popolazione reggina, in seguito alle scorribande saracene lungo le coste calabresi e siciliane. Con il passaggio della Calabria sotto il dominio dei Normanni, la fortezza fu ristrutturata ed ampliata con l'aggiunta di alcune torri rettangolari.
Durante il XIII secolo, il castello divenne il centro di comando del fiorente feudo di Sant'Aniceto, ma nel corso dei secoli successivi, fu tormentato dalle guerre tra Angioini ed Aragonesi e passò in diverse mani. Nel 1459, fu infine distrutto dal duca Alfonso di Calabria e cadde definitivamente sotto il controllo dei Reggini.
Oggi, i ruderi del castello sono ancora ben visibili, con mura di cinta in parte franate ma in certi tratti ancora intatte, la porta d'ingresso con le due torri quadrate e resti di altre torri ed alcuni ruderi all'interno delle cinta, come quelli di un'imponente cisterna per la raccolta dell'acqua.
Ma la vera bellezza del Castello di Santo Niceto non sta solo nella sua storia, ma anche nei panorami mozzafiato che offre. Dalle sue mura, infatti, si può ammirare lo Stretto di Messina, l'Etna e le ultime propaggini montane.
Per gli amanti della storia e della natura, una visita al Castello di Santo Niceto è un'esperienza imperdibile. Un luogo dove poter ripercorrere i passi del passato, immersi in una bellezza paesaggistica unica.
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