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Il mistero delle grotte di Pignarelle: un viaggio nel tempo

2024-02-19 12:04

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Il mistero delle grotte di Pignarelle: un viaggio nel tempo

Scopri le Grotte di Pignarelle in Calabria: un luogo avvolto nel mistero, dove la storia si intreccia con la leggenda.

Introduzione

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Immaginate un luogo magico, nascosto tra le colline calabresi con una meravigliosa vista sullo stetto, dove il tempo sembra essersi fermato. Un complesso rupestre di grotte scavate a mano, che custodisce i segreti di un'antica civiltà.n viaggio nel tempo che ci porta indietro di secoli, tra monaci eremiti, culti pagani e misteri ancora da svelare.

Le origini incerte

Le grotte, scavate tra il IV e l'XI secolo, furono dimora di monaci cristiani di origine Siro Melchita e Copta. Ma la loro storia potrebbe essere ancora più antica.

Il complesso rupestre, di chiara impronta monastica, è costituito da grotte scavate a diversi livelli nella roccia, tutte orientate a Nord. La presenza di opere monastiche è spiegabile storicamente, poiché i monaci orientali dell'ordine di San Basilio trovarono in Sicilia e Calabria condizioni favorevoli per ricavare cripte nelle rocce. Questi monaci provenivano da Siria, Palestina, Egitto ed Asia Minore e venivano chiamati "Greci" sia per la loro origine dall'impero greco o bizantino e il rito liturgico di Costantinopoli, sia per distinguerli dai latini d'Occidente.

Il complesso, quasi completamente conservato nonostante i crolli, potrebbe essere la testimonianza più autentica di un arcaismo primitivo del periodo bizantino, persistito in Calabria per circa cinque secoli, di cui oggi rimangono solo la magnifica Cattedrale di Stilo e le preziose miniature del Codice Purpureo di Rossano."

Un complesso monastico:

Le grotte ospitavano un vero e proprio complesso monastico, con celle, luoghi di culto , dove i monaci si ritiravano per la meditazione e la preghiera.

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foto sopra, da sinistra a destra: 1)veduta delle grotte dal costone nord. 2) lA VALLERETTA: Nelle vicinanze di Palmi, a circa un chilometro dal mare e confinante con Rione Impiombato, si trova un notevole insediamento di grotte in una insenatura di pietra tufacea ed arenaria. Queste grotte, situate in località Pignarelle, sono disposte su diversi piani e presentano variazioni nell'ampiezza e nella profondità. Sei di esse sono conosciute, di cui una nota come "Vallaretta"

Simboli e misteri:

Sulle pareti delle grotte sono incisi simboli cristiani, croci e labirinti, ma anche tracce di culti pagani. Un enigma che affascina studiosi e archeologi.

Le grotte:

Varcato l'ingresso rivolto a nord, la prima grotta accoglie il visitatore con una croce bizantina scolpita nella roccia, simbolo indelebile della spiritualità che permea questi luoghi. Un unico vano si apre all'interno, da cui si dipartono cunicoli che conducono a reconditi antri di meditazione.

Proseguendo il cammino, si giunge alla seconda grotta, più profonda e articolata. La sua abside, impreziosita da un'altra croce bizantina, lascia immaginare la devozione che animava i monaci che qui si ritiravano in preghiera. L'ipotesi che fosse la dimora dell'egumeno, il padre superiore, aggiunge fascino e mistero a questo ambiente raccolto.

Cuore pulsante del complesso rupestre è la "basilica", una grotta di vastità e complessità architettonica che stupisce. Tre navate si susseguono, svettando con la loro altezza di sei metri nella navata centrale, mentre le due laterali offrono un'intima atmosfera di raccoglimento. La luce che penetra dalle aperture illumina gradini, nicchie, portalampade e giacigli, testimoni silenziosi della vita monastica. Un'abside ellittica conclude la navata centrale, offrendo uno spazio sacro per la venerazione di crocefissi e icone.

Un cunicolo collega la basilica a un'altra grotta di notevoli dimensioni, creando un percorso di spiritualità e riflessione. Di fronte al complesso, una piccola cavità, forse naturale, presenta due croci scolpite all'ingresso e una feritoia rivolta verso l'alto. Forse un punto di guardia, un sistema di allerta per proteggere la quiete del complesso rupestre da pericoli esterni.

Le grotte di Pignarelle sono un luogo di grande fascino e suggestione. Un'oasi di pace immersa nella natura, dove il tempo sembra sospeso. Un luogo da esplorare con rispetto e ammirazione, per immergersi nella storia e nei misteri di una civiltà perduta.

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Foto sopra:  "la grotta del monaco guaritore". Questa grotta presenta una maggiore cura nei dettagli: sull'arco d'ingresso è incisa una croce di tipo greco o mediorientale, seppur appena visibile. Ai lati dell'ingresso si notano due grandi mensole scavate, mentre in alto vi è un'incisione a forma di "Nartece", tipica delle chiese greche. Sul tetto di questo nartece finemente scolpito è presente il "Sole bizantino", noto anche come "labirinto"..

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foto sopra: Il dottor Francesco Stilo ha realizzato un rilievo laser scanner che offre una rappresentazione precisa della pianta della grotta.

Un'esperienza indimenticabile

Le grotte di Pignarelle sono un luogo di grande fascino e suggestione. Un'oasi di pace immersa nella natura, dove il tempo sembra sospeso. Un luogo da esplorare con rispetto e ammirazione, per immergersi nella storia e nei misteri di una civiltà perduta.

Alcune curiosità:

  • Le grotte sono state utilizzate come rifugio durante la seconda guerra mondiale.
  • Alcune gallerie sono lunghe chilometri e ancora inesplorate.

 

Le grotte di Pignarelle sono un tesoro prezioso da conservare e valorizzare. Un luogo che ci ricorda la ricchezza della nostra storia e la bellezza del nostro territorio.

 

 La presenza di monaci bizantini che per scelta o necessità vivevano nelle grotte è anche accertata in altre località del nostro territorio, di cui le più significative sono: le Grotte di Pignarelle di Palmi dove sono presenti numerosi ambienti collocati su diversi livelli, altre  grotte si trovano in località Affaccio, Rocca Campana, Cubola, nella località Grotte e Fosso Cropo nei pressi di San Mercurio, S. Leonardo "dell'Arenario", San Michele di Vitica, Trachina, tutte nel Territorio di Palmi e molte altre presenti nel territorio di Barritteri e Seminara. Questi siti uniti a molti altri, formavano la costellazione di laure, cenobi e monasteri dell’Eparchia delle Saline (Vallis Salinarum) oggi Piana di Gioia Tauro. Purtroppo, questo patrimonio non è oggetto di alcun intervento di tutela né valorizzazione.

 

 

 

approfondimenti:

 

 

 

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