calabriadreaminlogo

facebook
instagram
logoquadrato-calabriadreamin qu

facebook
instagram
whatsapp
Una  vacanza da vivere a colori

IL BLOG DI CALABRIADREAMIN

Cosa Vedere in Calabria: il Monte Sant'Elia di Palmi, il balcone del mar tirreno

2021-02-28 22:28

calabria dreamin'

COSTA VIOLA, PALMI, cosa vedere in calabria, marinella di palmi, monte sant'elia,

Cosa Vedere in Calabria: il Monte Sant'Elia di Palmi, il balcone del mar tirreno

Il monte Sant'Elia si trova nel comune di Palmi,ed èdefinito il «balcone sul mar Tirreno».

Cosa Vedere in Calabria: il Monte Sant'Elia di Palmi,il balcone del mar tirreno e  uno dei panorami più belli al mondo

Il monte Sant'Elia si trova nel comune di Palmi, in provincia di Reggio Calabria. Crinale costiero del massiccio dell'Aspromonte, è definito il «balcone sul mar Tirreno». La montagna, nella quale insistono anche alcuni edifici residenziali, è anche uno dei tre centri abitati ufficiali di Palmi, secondo i dati Istat.

 

Anticamente chiamato Aulinas, pure Salinas o Aulino, probabilmente perché nel IX secolo il monaco bizantino Elia il Giovane da Enna, fonda un cenobio nei pressi del monte dandogli il nome “le Saline”. S. Elia il Giovane, nativo di Enna, visse nell’Ottocento dopo Cristo. La sua vita, scritta da un suo discepolo, racconta che si chiamava Giovanni ed apparteneva alla nobile famiglia dei Rachiti. Rapito dai Saraceni in giovane età e portato in Africa, dopo varie vicissitudini ebbe agio di visitare i Luoghi Santi, da Gerusalemme, dove ricevette l’abito monastico sul Monte Sinai nel celebre monastero di Santa Caterina, allora già assai famoso. Si spinse fino ad Alessandria, ma poi, per fuggire la fama e la venerazione che già crescevano attorno a lui, si diresse verso la Persia, dove desiderava venerare i luoghi dei tre santi fanciulli messi nella fornace dal re assiro Nabucodonosor. Però, giunto ad Antiochia, in una visione, ricevette il comando di tornare nella sua patria e vide il monte della Calabria presso il quale avrebbe dovuto fondare un monastero.

Dal suo nome prese il nome il monte e, in epoca successiva grazie alla riconoscenza dell’Imperatore Leone IV, viene costruito il grande Monastero Imperiale poco lontano dal Monastero delle Saline, nei pressi dei “Piani della Corona” nel territorio di Seminara, detto anche “Monastero Imperiale” o “della Corona”.

La scoperta dei ruderi del monastero Imperiale di Sant’Elia è dovuta grazie alla ricerca condotta dalla Cooperatativa archeologica C.A.S.T. di Bari con la consulenza scientifica del prof. Carofiglio. La preziosa ricerca è contenuta nello studio rimasto ad oggi inedito, dal titolo “Etnoarcheologia di una eparchia marittima nel sud della Calabria” datata 1991.

«Palmi ha un Dio dalla sua, il Monte Sant'Elia dalla cui cima folta di pini si gode uno dei panorami più affascinanti del mondo»

Leonida Repaci

Geografia fisica

Il monte Sant'Elia occupa l'estremità meridionale del territorio comunale di Palmi, sovrastando il centro cittadino Con i suoi 579 metri s.l.m., la montagna risulta avere la massima altitudine comunale ed è il confine naturale a sud della Piana di Gioia Tauro. Inoltre, per la sua conformazione, è spesso descritto come un "braccio verso ponente" dell'Aspromonte, che degrada rapidamente verso il mar Tirreno tramite un sistema di falesie, piccole spiagge e scogliere. Difatti, nel tratto di mare antistante il monte Sant'Elia e compreso nella Costa Viola, sono si trovano la baia della Marinella, la grotta delle Sirene, la grotta dell'Arcudace, la grotta Perciata e lo scoglio di Pietra Galera.

La vegetazione del monte è composta prevalentemente da pini marittimi e castagni ed il suo territorio rientra, nella sua totalità, nell'elenco delle Zone di Protezione Speciale e dei Siti di Interesse Comunitario della Regione Calabria.

 

foto sotto:

  • Vista delle "tre croci" sulla cima del monte
  • Chiesetta di sant'elia profeta
5413576255281941416601653722007n-1614536993.jpg
800px-chiesadisanteliaprofeta-1614537007.jpg

Origini del nome

Il nome della montagna, prima del X secolo, era monte Salinas. Il nome derivava dal toponimo dato all'attuale piana di Palmi, cioè Turma delle Saline.

La Turma delle Saline era una suddivisione, in quel tempo, del tema di Calabria.

A Partire dal XVII secolo al nome di Salinas venne affiancato anche quello di monte Aulinas. Difatti è nel 1657 che il toponimo appare per la prima volta,per via di una errata trascrizione.

Successivamente la montagna venne intitolata a Elia di Enna in funzione della permanenza del santo sul monte nel IX secolo.

Monumenti e luoghi d'interesse

  • Architetture religiose

 

L'unico luogo di culto della montagna è la Chiesa di Sant'Elia (1958), architettura moderna posta sulla sommità e costruita nell'area dove, fin dall'anno 884, vi furono edificati vari luoghi di culto con conventi annessi, tra i quali una chiesa costruita da Sant'Elia lo Juniore. All'interno sono collocate le statue della Madonna della Montagna e di Sant'Elia profeta.

 

  • Punti panoramici

«Dalla cima del Sant'Elia, dalla balconata a mare della Villa Comunale, dalla gradinata della Torre, si gode un panorama che non è secondo a nessuno dei più famosi centri della riviera amalfitana»

(Leonida Repaci)

I punti panoramici della montagna sono molti, grazie alla conformazione. Il punto panoramico principale è il Rocco Isola - Pelorosso, posto sulla sommità del monte, costituito da una serie di balconate realizzate con ringhiera e scale sopra i vari costoni della montagna. Dalle suddette balconate è possibile ammirare tutta la costa tirrenica[da Capo Vaticano allo Stretto di Messina, il mar Tirreno, le Isole Eolie, il vulcano Etna e tutta la città di Palmi. Sulla cima dal belvedere, tra l'altro, sono collocate tre croci bianche, a ricordo del monte calvario dove Gesù fu crocifisso.

Aree naturali

  • Sentieri ed escursionismo

 Monte Sant'Elia è una meta privilegiata di escursionismo o trekking. I due percorsi principali, effettuati dagli escursionisti, sono posti uno alle pendici della montagna, il "sentiero del Tracciolino", ed uno sulla cima della stessa. Il "sentiero del Tracciolino", il cui percorso è posto a mezza costa lungo il fianco nord-est del monte, è inserito all'interno dei percorsi naturalistici della Calabria, e costituisce col suo itinerario a picco sul mare della Costa Viola, un richiamo per i turisti.

  • Aree protette

 

Tra le aree naturali, la montagna ricade in gran parte all'interno di due aree protette della Regione Calabria, e cioè la Zone di Protezione Speciale denominata "Costa Viola" ed il Sito di Interesse Comunitario denominato "Costa Viola e Sant'Elia".

Escursionismo sulla cima della montagna

Il sito di Interesse Comunitario, denominato "Costa Viola e Sant'Elia", costituisce il tratto di costa compresa tra gli abitati di Scilla e Palmi. I versanti della costa sono formati da rocce intrusive e metamorfiche, coperti da depositi di rocce sedimentarie e sedimenti sciolti di ambiente marino costiero e continentali sabbioso-conglomeratici. Lungo i ripidi versanti vengono coltivate, attraverso terrazzamenti, uve pregiate di gaglioppo, malvasia e zibibbo. Un tempo i vigneti venivano raggiunti dai contadini attraverso dei sentieri o addirittura con delle barche che costituivano anche il mezzo di trasporto dell'uva durante la vendemmia. Le rupi costiere, formanti talora alte falesie, sono ricche di specie come la dianthus rupicola. Sono presenti boschi di leccio, arbusteti termo-mediterranei e pre-steppici e vegetazione casmofitica tipica delle scogliere.

 

La Zona di protezione speciale denominata "Costa Viola", che comprende come detto gran parte della montagna, è una delle zone europee più importanti per la migrazione primaverile dei falconiformi e di altri grandi veleggiatori lungo la costa. La ZPS si estende dalla Marina di Palmi verso lo stretto. Queste zone includono, inoltre, siti montani con morfologie pianeggianti in cui sono presenti formazioni di ambienti umidi effimeri.

Tra le specie di fauna dell'area vi sono la sylvia undata, l'aquila reale, il nibbio bruno, alcune specie di falco, la balia dal collare, l'averla piccola ed il gufo reale

 

foto sotto:

Il sentiero del Tracciolino

dsc0202-1614545965.JPG

La Leggenda della pietra del Diavolo

Un’antica leggenda calabro-sicula racconta della lotta vittoriosa di Sant’Elia col diavolo, ricordata anche dal filosofo palmese Domenico Antonio Cardone. “La Leggenda del monte S.Elia” è scolpita nel monumento eretto al filosofo sulla cima del Monte.

La storia è la seguente: «Sul ciglione del tratto più alto di questo monte, poco discosto, a ponente, dal sito dove sorge un muretto con in cima tre croci innalzate a calvario, dette Croci di Sant'Elia, si osserva tuttora un rudero, resti di qualche casetta, ed è vicino ad un masso spianato di granito, il quale presenta impronte quasi come di ginocchia o di pugni. Da ciò si trasse la favolosa tradizione, cioè che Sant'Elia Iuniore, nel fabbricarvi il convento ne era contrariato e tentato all'ira dal demonio, col diroccare durante la notte, quanto veniva edificato nel giorno; ma che, come il Santo lo ebbe a sorprendere, lo scaraventò lontano, nel mare sottostante, facendolo urtare violentemente contro siffatto masso dove restarono le dette impronte. E con tale forza che maggiore non l'adoperò l’irato Giove col suo potente fulmine, a rovesciare e precipitare Fetonte, disobbediente e incauto figliuolo del Sole, nel veder che guidava il carro del genitore, troppo accosto alla Terra, col pericolo d'incendiarla! Altri aggiungono, che il demonio, vedendosi vinto dalla santità del monaco basiliano, tornò a tentarlo col proporgli, che non più l'avrebbe disturbato, purché esso gli permettesse di formare un luogo d'inferno, al punto dove il Santo (creduto debole eremita) lancerebbe il ben grosso bastone, a cui questi si appoggiava. Ma Sant' Elia miracolosamente lanciò il proprio bastone nell'estremo limite del mare visibile, cioè al posto di Stromboli; in cui il demonio poi, tutto ira e fuoco, fu costretto allocarsi, eruttando ripetutamente lave, fumo, e scuotendo tutta questa regione attorno, con frequenti terremoti e sinistri boati. Per i quali, una vecchia leggenda riferisce essere questi, gli urli dell'anima di Carlo Martello, condannato in quegli abissi, e che oltre a ciò, nel medioevo, i guerrieri crociati, che vi transitavano sul mare vicino, navigando verso Terra Santa, asserivano di udire i gemiti delle anime del Purgatorio, le quali li supplicavano a pregare per esse.»

(A. De Salvo, 1939. “Palmi dal suo Sant’Elia”).

 

Foto sotto:

La Pietra del Diavolo

pietradeldiavolo2-1614546154.jpg

Religione

«Nel monastero di sant'Elia sul monte Aulina presso Palmi in Calabria, san Filarete, monaco, che fu molto dedito alla preghiera.»

(Martirologio Romano, al 6 aprile.)

Sulla sommità della montagna, nel primo millennio dell'era cristiana, hanno vissuto personalità venerate quali santi dalla Chiesa cattolica e dalla chiesa ortodossa. Queste figure sono sant'Elia lo Juniore e san Filarete.

Tradizioni e folclore

  • Festa di Sant'Elia profeta, svolta annualmente il 20 luglio con processione che ripercorre antichi sentieri;
  • Festa della Madonna della Montagna, celebrata annualmente l'8 settembre, con processione e fiaccolata finale.

 foto sotto

  • Fiaccolata al rientro della processione della Madonna della Montagna
  • Affaccio del monte Sant'elia(foto Gianluca Benigno)

 

fiaccolatamadonnadellamontagnapalmi-1614546463.jpg
affaccio-monte-sant-elia-500-metri-di-quota-1614547212.jpg

Articoli d'approfondimento


fonte:

  • https://it.wikipedia.org/wiki/Monte_Sant%27Elia_(Palmi) testo è disponibile secondo la licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo; possono applicarsi condizioni ulteriori. Vedi le condizioni d'uso per i dettagli.
  • https://calabriadreamin.it/blog?post=112375
www.calabriadreamin.it

Qui la tua 

pubblicità

caposperone resort