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COSA VEDERE IN CALABRIA: La storia di Reggio Calabria, tra le più antiche città d'Europa, l'antica Rhegion

2021-03-13 10:23

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COSA VEDERE IN CALABRIA: La storia di Reggio Calabria, tra le più antiche città d'Europa, l'antica Rhegion

La millenaria storia di Reggio di Calabria inizia dall'origine mitologica che risale al 2000 a.C. per proseguire con la fondazione come colonia greca nell'VIII

COSA VEDERE IN CALABRIA: La storia di Reggio Calabria, tra le più antiche città d'Europa, l'antica Rhegion

«Ecco l'antica Reggio, le cui origini si perdono nella notte dei tempi! Ecco la Reggio della Magna Grecia.»

(Papa Giovanni Paolo II, Reggio Calabria, 7 ottobre 1984)

La millenaria storia di Reggio di Calabria inizia dall'origine mitologica che risale al 2000 a.C. per proseguire con la fondazione come colonia greca nell'VIII secolo a.C. Fu una fiorente città della Magna Grecia e successivamente alleata di Roma. Poi fu una delle grandi metropoli dell'Impero bizantino e fu sotto le dominazioni dei normanni, degli svevi, degli angioini e degli aragonesi. Fu distrutta da gravi terremoti nel 1562 e nel 1783. Entrò a far parte del Regno di Napoli e del Regno delle Due Sicilie e passò quindi al Regno d'Italia. Nel 1908 subì le distruzioni di un altro terribile terremoto e maremoto, quindi fu ricostruita in epoca liberty ma poi parzialmente danneggiata dai bombardamenti della seconda guerra mondiale. Crebbe notevolmente nel corso del XX secolo ma nei primi anni settanta fu protagonista di grandi sconvolgimenti regionali, le cui conseguenze portarono ad un ventennio buio; grazie a una serie di capaci amministrazioni comunali, la città si è poi notevolmente ripresa negli ultimi decenni, tornando ad essere, secondo i dati demografici, economici e turistici, protagonista nel panorama Mediterraneo.

Età antica

 

Tra le più antiche città d'Europa, l'antica Rhegion è una delle più antiche colonie greche fondata in Italia meridionale verso la metà dell'VIII secolo a.C. (intorno al 730 a.C. ) da genti calcidesi e messeniche.

Il sito dove fu fondata la città era già abitato dagli Ausoni, ricordati da Diodoro Siculo e dagli Enotri citati da Dionigi di Alicarnasso e da Strabone, la cui presenza è attestata dal rinvenimento di tombe in loco.

 

Secondo il mito, fu l'oracolo di Delfi a indicare loro il luogo dove fondare la nuova città: «Laddove l'Apsias, il più sacro dei fiumi, si getta nel mare, laddove, mentre sbarchi, una femmina si unisce ad un maschio, là fonda una città; (il dio) ti concede la terra ausone» (Diod. VIII,23; Strab. VI, 1,6; Her.Lem., Cost. 25; Dion.Hal., Excerpta XIX,2).

 

Il toponimo, similmente a Roghudi e Riace, viene interpretato come derivato da “Ruha ake”, luogo del vento nelle lingue sumero-accadiche (G. Tripodi, Atti Accad. Peloritana dei Pericolanti, 88 p. 45, 2012).

L'antichità del toponimo è sostenuta da quella del fiume Apsias, derivata da Apsu, l'acqua primordiale nelle religioni mesopotamiche.

 

Reggio fu una tra le più importanti città della Magna Grecia raggiungendo nel V secolo a.C. una notevole importanza politica ed economica sotto il governo di Anassila che giunse a controllare entrambe le sponde dello Stretto. La polis ottenne un grande pregio artistico-culturale grazie alla sua scuola filosofica pitagorica e alle sue scuole di scultura e di poesia nelle quali si formeranno artisti come Pitagora da Reggio e Ibico.

 

Divenne alleata di Atene nella guerra del Peloponneso e successivamente fu espugnata dai siracusani di Dionigi I nel 387 a.C. Città autonoma nelle istituzioni governative, Rhegium fu importante alleata e socia navalis di Roma.

Successivamente in età imperiale divenne uno dei più importanti e floridi centri dell'Italia meridionale, essendo tra l'altro sede del Governatore della Regio III Lucania et Bruttii (Regione di Lucania e Bruzio). Era inoltre il capolinea della Via Capua-Rhegium che la collegava a Capua in Campania e attraversava tutto il versante tirrenico meridionale della penisola.

 

FOTO SOTTO:

  • Il trattato di alleanza tra Reggio e Atene, conservato al British Museum di Londra
  •  
 
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Dal Medioevo all'Ottocento

Con la fine dell'Impero Romano d'Occidente, divenne roccaforte dell'Impero Romano d'Oriente e delle cultura greca in Italia. In epoca tardo antica, dopo la riconquista d'Italia da parte di Giustiniano, avvenuta nel 555 al termine delle guerre gotiche, Reggio divenne capitale del Tema di Calabria e Metropoli religiosa.

 

Dopo il VI secolo l'amministrazione Greco Romana garantì quattro secoli di sostanziale stabilità economica e culturale. La lingua parlata a Reggio, così come in tutto il Sud della penisola e in Sicilia, era il greco. Gli scambi commerciali e i viaggi dei reggini verso l'Oriente erano all'ordine del giorno, così come avveniva tra le terre siciliane e il resto dell'Impero romano. Molti Santi calabresi furono ospiti dei monasteri greci dell'Athos e della corte imperiale a Costantinopoli.

 

Dal VII secolo iniziano le incursioni arabe sulle coste, che nel corso di un secolo provocheranno lo spostamento verso le colline di molti abitanti della costa ionica con lo spostamento dei centri abitati in zona montana facilmente difendibile. Sorgeranno così le acropoli di Bova, Gerace, Stilo. Le aree rivierasche verranno ripopolate solo dalla fine del '700. Al contrario, Reggio, fortificata con un castello, una cinta muraria e diversi avamposti sulle colline, rimarrà città di mare, nonostante i ripetuti attacchi e le temporanee occupazioni, a testimonianza dell'interesse strategico per il controllo militare dello Stretto, e della sua importanza come porto commerciale.

Dalla metà del IX secolo la Sicilia, conquistata dagli Arabi, verrà a trovarsi di fronte alle terre dell'Impero Romano, ma i commerci e gli scambi culturali continueranno.

Nel 1060 i Normanni la sottrassero per sempre ai Greco Romani, portandola progressivamente nell'ambito culturale latino sotto l'impulso papale che intendeva estendere il proprio potere sull'intera penisola.

 

Nonostante ciò la cultura greca è sopravvissuta fino ai giorni nostri, la prevalenza dell'ortodossia orientale si è conservata fino al 16º secolo, quando, intorno al 1570, il rito greco fu abolito con la forza. Inoltre, fino al 1570 circa, i monasteri reggini e in particolare il monastero di San Nicola di Calamizzi, produssero una grandissima quantità di manoscritti conosciuti in tutto il mondo per la loro straordinaria qualità (stile o grafia di Reggio). Purtroppo la città fu spogliata di queste opere, che oggi sono custodite nella Biblioteca apostolica Vaticana a Roma, alla Biblioteca Marciana a Venezia, nella Biblioteca nazionale Austriaca di Vienna, presso il Monastero Sacro di San Giovanni il Teologo a Patmos ed in altre biblioteche nel mondo.

 

Tramite alterne vicende finì sotto il controllo delle casate spagnole degli Aragonesi e degli Angioni e nel 1282 durante i Vespri Siciliani si schierò al fianco di Messina e delle altre città della Sicilia orientale, con cui condivideva storia, interessi commerciali e culturali, nella rivolta anti-angioina con le forze aragonesi. Successivamente la città venne assegnata al Regno di Napoli nel XIV secolo e ottenne nuovi poteri amministrativi di larga base comunale.

 

Nel 15º e 16ºsecolo grazie all'introduzione dell'industrie della seta e dell'agrumicoltura, all'industria dei metalli, alla nascita della stampa tipografica, all'oreficeria, e allo sviluppo dei commerci, si ebbe un lungo periodo di benessere, che continuò, nonostante la cacciata degli ebrei nel 1515, fino alla fine del 1500.

 

Nei secoli 17°e 18° le frequenti incursioni barbaresche, le epidemie e l'oppressivo fiscalismo della dominazione spagnola portarono Reggio a una decadenza che culminò con il disastroso terremoto del 1783. Il sisma infatti danneggiò gravemente la città e tutta la Calabria meridionale.

Nel 1806 Napoleone occupò la città, destinandola a ducato e a suo quartier generale. Le idee napoleoniche ebbero grandi effetti nella Reggio liberale, al punto da porla al centro di alcuni avvenimenti precursori del moti del 1848, già nel 1847 i rivoluzionari Gian Domenico Romeo e il figlio Stefano tentaro di strappare la città ai Borbone finedo uccisi. Durante quegli anni molti nobili e popolani furoni condannati a morte o all'esilio.

 

La città fu anche protagonista nella spedizione dei Mille, all'alba del 21 agosto 1860 si svolse la Battaglia di Piazza Duomo, all'esito della quale Giuseppe Garibaldi conquistò la città. Il sindaco della città Bruno Antonio Rossi fu dunque il primo del Regno a proclamare la fine del dominio di Francesco II e l'inizio della dittatura del generale Garibaldi. Il quale, a ricordo della battaglia, scrisse:

«Un piede è posto al fin sulle ridenti sponde di Reggio e di novella gloria ornar la fronte gli argonauti invano spesseggian folti incrociatori e invano oste nemica numerosa, il dito di Dio conduce la tirannicida falange e oste e baluardi e troni son rovesciati nella polvee e riede sulle ruine del delitto il santo dell'uom diritto e libertade, e il cielo alla redente umanità sorride.»

(Giuseppe Garibaldi)

 

FOTO SOTTO:

  • Reggio prima del terremoto del 1908 sulla rivista "Cento Città d'Italia" del 1898
  • Veduta del lungomare distrutto dal terremoto del 1908
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Età contemporanea

Spartiacque nella storia recente della città fu il 28 dicembre 1908, quando Reggio subì uno degli eventi più catastrofici del XX secolo, il terremoto e maremoto che raggiunse magnitudo 7,1 e investì con onde altissime Reggio e Messina distruggendo, devastando e uccidendo nella sua furia qualsiasi cosa incontrasse, solo nella sponda reggina provocò la morte di circa 30 000 persone.

Subito dopo iniziò la ricostruzione della città odierna, con canoni moderni e classica pianta quadrata.

 

Durante il fascismo la città ospitò diverse strutture militari strategiche per il regime e fu visitata da Mussolini nel 1939. Ciò comporto che le forze Alleate, fra maggio e settembre 1943 dovettero pesantemente bombardare l'abitato per aprire la strada alle truppe dell'8ª Armata britannica, in particolare rasero al suolo i quartieri di Santa Caterina, Arangea, Tremulini e Sbarre uccidendo circa 4 000 civili.

 

Dopo la seconda guerra mondiale la città è cresciuta notevolmente, quasi raddoppiando la sua popolazione fino ai circa 200 000 abitanti, accogliendo molti abitanti del circondario.

 

Nei primi anni settanta a Reggio si ebbero sconvolgimenti di carattere amministrativo a seguito dei violenti disordini di piazza dovuti alla rivendicazione dello status di capoluogo regionale, che per effetto del nuovo statuto ordinario regionale era stato assegnato a Catanzaro. La cessazione dei disordini fu raggiunta con un compromesso che prevedeva lo divisione delle sedi istituzionali, il governo regionale insediato a Catanzaro, con sede nel Palazzo denominato Cittadella che ospita la Giunta, la Presidenza e gran parte degli uffici amministrativi, mentre il Consiglio regionale venne posto a Reggio Calabria presso Palazzo Campanella.

Tra gli anni settanta e ottanta la città attraversò un ventennio buio che favorì il dilagare della criminalità organizzata e del degrado urbano, ma a partire dai primi anni novanta ebbe inizio un periodo di rinnovamento, la cosiddetta "Primavera di Reggio", per opera dall'allora sindaco Italo Falcomatà, che ha consentito alla città di ritrovare la sua identità e di favorire la ripresa sociale ed economica. La città è stata al centro di una trasformazione urbana e architettonica improntata alla modernità e all'innovazione. Una delle opere più importanti fu il completamento del Lungomare.

Nomi nella storia

 
  • Nel corso della sua millenaria storia, Reggio ha avuto differenti nomi che corrispondono all'evoluzione della città nelle epoche storiche:

 

  • Erythrà (Ερυθρά, "La Rossa"), insediamento pregreco degli Ausoni e degli Itali;
  • Rhèghion (Ῥήγιον), la città greca dalla fondazione alla Magna Grecia;
  • Febèa (Phoebea, consacrata ad Apollo), breve periodo sotto Dionisio II;
  • Règium, prima latinizzazione del nome;
  • Rhègium Julium (Reggio Giulia), in età augustea;
  • Rivàh, breve periodo sotto l'Emirato di Sicilia;
  • Rìsa, con i Normanni;
  • Regols, sotto la Corona d'Aragona;
  • Reggio o Regio, in età moderna, con il Regno di Napoli e il Regno delle Due Sicilie;
  • Règgio di Calàbria, dopo l'unità d'Italia.

 

 

Toponimi latini e demonimi

 

 

Varianti latine del nome:

  • Rhegium
  • Rhegium Julium
  • Regium Julii
  • Reggium
  • Regium Calabriae (medioevale o ancor più tardo, dato che in antichità Calabria era il nome del Salento)
 
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FOTO SOPRA: 

  • Arena dello Stretto. Reggio Calabria, oggi
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